17 Settembre 2025

Inflation linked: come funzionano e perché inserirli in portafoglio

Dal 2022 l’inflazione è tornata a occupare un ruolo centrale nello scenario economico globale e quindi nelle scelte di investimento. Dopo un lungo periodo di stabilità dei prezzi, durato circa 10 anni, la lenta ripresa del commercio globale post covid, le strozzature dell’offerta e l’impennata dei costi energetici e delle materie prime, hanno indotto livelli di inflazione sempre più alti, riducendo sensibilmente il potere d’acquisto di famiglie e risparmiatori. In contesti come questo nasce l’esigenza di strumenti finanziari capaci di proteggere i capitali dall’erosione provocata dall’aumento dei prezzi: i titoli inflation linked.

Questi strumenti obbligazionari sono progettati per offrire un rendimento collegato all’andamento dell’inflazione, permettendo così di mantenere più stabile il valore reale dell’investimento. In pratica, servono a proteggere i risparmi dall’erosione del potere d’acquisto, a mantenere un rendimento più vicino all’andamento reale dei prezzi e a diversificare la composizione complessiva del portafoglio. In un contesto di incertezza economica, rappresentano quindi un elemento utile da inserire in una strategia più ampia per tutelare i propri risparmi.

 

Se vuoi capire se questi strumenti possono essere adatti al tuo portafoglio e valutare insieme l’opportunità di inserirli, contattaci per una consulenza personalizzata.

 

Cosa sono i titoli inflation linked

I titoli inflation linked sono obbligazioni il cui rendimento non dipende esclusivamente dal tasso di interesse fissato all’emissione, ma anche dall’andamento dell’inflazione. In termini pratici, cedole e capitale vengono rivalutati periodicamente in base a un indice dei prezzi al consumo, che può essere nazionale o internazionale a seconda dello strumento considerato.

Questo meccanismo li differenzia sia dai titoli a tasso fisso tradizionali, che offrono un rendimento predeterminato e non si adeguano ai cambiamenti del livello dei prezzi, sia dai titoli a tasso variabile legati ad altri parametri differenti dall’inflazione. In caso di inflazione elevata, infatti, i titoli tradizionali tendono a perdere valore reale, mentre i titoli indicizzati offrono un adeguamento proporzionale.

Il funzionamento varia in base alla tipologia: in alcuni casi la rivalutazione riguarda sia cedole sia capitale con frequenza semestrale, in altri la rivalutazione del capitale viene riconosciuta solo a scadenza. Vediamo più nel dettaglio i principali titoli inflation linked a cui può avere accesso un investitore italiano.

 

Le principali tipologie di titoli inflation linked

Ogni Paese ha sviluppato strumenti propri, con caratteristiche specifiche.

In Italia troviamo due tipologie principali:

  • Btpi-Eu: è un’obbligazione emessa dallo Stato nel quale sia il capitale rimborsato a scadenza, sia le cedole semestrali vengono rivalutati in base all’andamento dell’inflazione europea. La cedola semestrale quindi sarà maggiorata della rivalutazione dovuta all’inflazione mentre la rivalutazione del capitale verrà corrisposta solamente a scadenza.
  • Btp Italia: è un’obbligazione emessa dallo Stato nel quale sia il capitale, sia le cedole vengono rivalutati in base all’andamento dell’inflazione italiana, con frequenza semestrale. In questo caso, a differenza del Btpi-Eu, la rivalutazione del capitale non viene distribuita solamente alla scadenza ma regolarmente ogni sei mesi. Inoltre, nel caso in cui nel semestre dovesse verificarsi una riduzione dei prezzi invece di un aumento, il Btp Italia prevede che l’indicizzazione sia considerata pari a zero e che quindi il capitale non subisca una svalutazione (c.d. meccanismo di floor sulla cedola).

In Francia, i principali strumenti sono gli OATei (Obligations Assimilables du Trésor indexées sur l’inflation de la zone euro). Anche in questo caso, come i Btpi-Eu, le cedole vengono adeguate semestralmente, mentre la rivalutazione del capitale avviene interamente a scadenza.

Negli Stati Uniti troviamo i TIPS (Treasury Inflation-Protected Securities): sono indicizzati al Consumer Price Index (CPI). In questo caso sia cedole, sia capitale, vengono rivalutati regolarmente. Un ulteriore vantaggio è la garanzia che, alla scadenza, il capitale rimborsato non scenda mai sotto il valore nominale iniziale, offrendo una protezione anche in scenari di deflazione.

Altri Paesi hanno sviluppato soluzioni analoghe. La Spagna emette titoli legati all’inflazione europea, con modalità simili agli OATei francesi. Nel Regno Unito, gli Index-Linked Gilts, legati all’inflazione nazionale, rappresentano uno dei mercati più consolidati e liquidi al mondo.

 

Le differenze principali riguardano:

  • l’indice di riferimento (nazionale, area euro, CPI statunitense o britannico, etc.) ;
  • la modalità di rivalutazione del capitale (semestrale o solo a scadenza).

Per l’investitore ciò significa poter scegliere strumenti che offrono protezione dall’inflazione in contesti geografici diversi, migliorando la diversificazione del portafoglio.

 

Relazione tra inflazione e tassi di interesse

Inflazione e tassi di interesse sono strettamente collegati. Le banche centrali, come la BCE o la Federal Reserve, hanno come obiettivo di medio termine quello di mantenere l’inflazione intorno al 2%. Quando l’inflazione supera questi livelli, tendono ad aumentare i tassi ufficiali per ridurre i consumi e raffreddare i prezzi. Viceversa, in caso di inflazione bassa o deflazione, possono ridurre i tassi per stimolare l’economia.

Questa dinamica si riflette sui mercati obbligazionari. Un rialzo dei tassi comporta un calo dei prezzi dei titoli a tasso fisso, poiché diventano meno competitivi rispetto alle nuove emissioni. La relazione è quindi inversa: all’aumentare dei tassi, il prezzo delle obbligazioni scende.

I titoli inflation linked reagiscono in modo diverso. Pur subendo anch’essi l’impatto dei tassi più alti, beneficiano della rivalutazione legata all’inflazione, che può attenuare le perdite sul prezzo. Risultano quindi particolarmente utili quando l’inflazione resta elevata nonostante l’azione restrittiva delle banche centrali, come è successo nel 2022 (abbiamo scritto un articolo a riguardo che fa comprendere l’impatto che hanno avuto nel 2022, per leggerlo clicca qui).

 

Perché i titoli inflation linked possono rappresentare un’opportunità

Il principale punto di forza di questi strumenti è la protezione del potere d’acquisto. In presenza di inflazione elevata o persistente, consentono di ottenere un rendimento reale meno penalizzante rispetto ai titoli tradizionali, grazie all’adeguamento di cedole e capitale.

All’interno di un portafoglio diversificato, i titoli indicizzati svolgono una funzione di copertura, riducendo l’impatto che l’aumento dei prezzi ha sul valore complessivo degli investimenti. La loro utilità non si limita a fasi di inflazione eccezionalmente alta: anche in scenari più moderati possono rappresentare una difesa efficace.

Occorre tuttavia considerare alcuni aspetti. Questi titoli possono presentare maggiore volatilità di prezzo, soprattutto sulle scadenze lunghe, poiché influenzati sia dalle aspettative di inflazione sia dai movimenti dei tassi di interesse. Inoltre, sono sensibili ai dati economici periodici, che possono generare oscillazioni di mercato. Per questo motivo, la scelta di inserirli in portafoglio deve tenere conto dell’orizzonte temporale e della propensione al rischio dell’investitore.

 

I titoli inflation linked rappresentano una risorsa utile per gli investitori che vogliono difendere i propri risparmi dall’erosione inflazionistica. Offrono protezione reale del capitale e diversificazione rispetto ai titoli a tasso fisso, risultando strumenti strategici soprattutto in scenari di prezzi in crescita.

La loro convenienza, tuttavia, dipende dal contesto macroeconomico, dall’orizzonte temporale e dalla strategia di portafoglio complessiva. Nel prossimo articolo analizzeremo in dettaglio l’attuale quadro inflazionistico e dei tassi d’interesse, per valutare in quali condizioni possa risultare vantaggioso inserire questi strumenti in portafoglio.

 

Contattaci per analizzare la tua situazione e ricevere un parere indipendente.

Vuoi capire quale soluzione è più adatta ai tuoi obiettivi?
Contattaci per una consulenza personalizzata.

Ultimi aggiornamenti

09Dicembre2025

Adhoc Weekly – 09 dicembre 2025

Leggi di più
01Dicembre2025

Adhoc Weekly – 01 dicembre 2025

Leggi di più
24Novembre2025

Adhoc Weekly – 24 novembre 2025

Leggi di più