07 Novembre 2025

Alfabetizzazione finanziaria ed evoluzione del settore della consulenza indipendente

In un mondo finanziario sempre più complesso e digitalizzato, l’alfabetizzazione finanziaria non è più un optional, ma una vera e propria necessità. Saper gestire un budget in modo efficace, scegliere con consapevolezza tra le opzioni di risparmio e investimento, pianificare la pensione, prevenire frodi sono tutte competenze fondamentali, indispensabili nella vita quotidiana di ogni individuo, indipendentemente dal ceto sociale o dalla professione.

Nonostante la sua importanza, l’alfabetizzazione finanziaria in Europa mostra lacune preoccupanti. La maggior parte delle persone prende decisioni economiche — dal mutuo all’investimento, dalla pensione all’assicurazione — senza strumenti adeguati. Secondo l’indagine Eurobarometro del 2023, meno di un quinto (il 18%) dei cittadini dell’UE possiede un livello elevato di alfabetizzazione finanziaria. L’Italia, in particolare, si posiziona nella parte inferiore di queste classifiche.

Questa bassa competenza porta molti individui a non amministrare correttamente o, in alcuni casi, a non amministrare affatto le proprie risorse finanziarie e da ciò ne deriva una gestione meno efficace e meno produttiva dei risparmi. Il problema dell’alfabetizzazione affonda le radici nella formazione di base. Secondo le indagini OCSE PISA 2022, l’Italia mostra un ritardo significativo: i quindicenni conseguono punteggi medi inferiori alla media internazionale.

Sebbene l’educazione finanziaria precoce possa avere effetti positivi sullo sviluppo delle competenze dei futuri adulti, l’integrazione sistematica della materia nei programmi scolastici procede lentamente, limitando la preparazione complessiva degli studenti e la loro capacità futura di affrontare decisioni economiche consapevoli. A questo si aggiungono notevoli squilibri: persiste un marcato gender gap a sfavore delle donne e si confermano forti disparità geografiche, con competenze finanziarie decisamente più alte al Nord rispetto al Sud. Le lacune sono inoltre più evidenti tra i cittadini con basso reddito o minore istruzione.

 

Quando le competenze finanziarie risultano insufficienti, gli individui possono trovarsi ad affrontare difficoltà nella gestione del proprio denaro e nella pianificazione del futuro.

Il supporto di un consulente finanziario indipendente diventa quindi fondamentale.

A differenza di chi riceve commissioni dalla vendita di prodotti specifici, il consulente indipendente opera esclusivamente nell’interesse del cliente secondo il modello fee-only, garantendo trasparenza e riducendo i conflitti di interesse. Il suo ruolo va oltre la semplice raccomandazione di strumenti finanziari: funge da guida esperta, colmando le lacune lasciate dall’educazione di base, chiarendo il rapporto tra rischio e rendimento e supportando una pianificazione solida e coerente con gli obiettivi di vita del cliente, costruendo fiducia e autonomia decisionale.

L’espansione della categoria è la risposta diretta alla domanda di consulenza trasparente e senza conflitti di interesse da parte dei risparmiatori. I dati più recenti (basati sulle rilevazioni OCF e proiezioni al 2025) confermano il trend di crescita di questa figura.

 

Contesto di mercato aggiornato al 2025

I consulenti finanziari autonomi (CFA), cioè che esercitano attività di consulenza indipendente, continuano a registrare un’espansione costante: 741 iscritti al 31 dicembre 2024, rispetto ai 644 del 2023 (+15%). Di questi, 339 operano in proprio, 377 per conto di una SCF e 12 in entrambe le modalità. Le Società di Consulenza Finanziaria (SCF) sono salite a 89 unità, contro le 76 dell’anno precedente (+17%), confermando un rafforzamento strutturale della categoria indipendente. Dal 2018, anno di avvio dell’albo, la crescita è stata continua e supportata da un crescente riconoscimento del valore di una consulenza priva di conflitti di interesse.

Sotto il profilo anagrafico, i consulenti indipendenti si distinguono per una età media di circa 44 anni, con il 40% sotto i 40 anni: un segnale chiaro di ricambio generazionale rispetto al resto del settore.

La distribuzione geografica resta prevalentemente concentrata nel Nord Italia (69,6%), con una presenza minore ma in progressivo aumento nel Centro e nel Sud.

Riteniamo corretto, per avere un quadro completo, confrontare questi dati con i dati relativi ad altri modelli di consulenza presenti sul mercato finanziario italiano: i consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede (ex promotori finanziari). Secondo i dati ufficiali dell’Organismo di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei consulenti finanziari (OCF), al 31 dicembre 2024 risultano iscritti 52.779 consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede (ex promotori finanziari), con un incremento dell’1,7% rispetto al 2023. Di questi, 36.386 risultano effettivamente operativi con mandato (68,9% del totale). L’età media si attesta intorno ai 52 anni, con una popolazione prevalentemente concentrata nella fascia 50-65 anni (56% del totale) e una quota under 40 pari solamente al 15,4%.

 

Grafico andamento iscritti all’albo OCF

Grafico andamento consulenza Italia

 

Da questo primo confronto emerge con chiarezza come la categoria dei consulenti indipendenti stia attraversando una fase di sviluppo strutturale e dinamico. Al contrario, la componente tradizionale del mercato risulta mediamente più matura, con un’età media elevata e un modello operativo spesso legato a schemi consolidati.

L’aumento della consapevolezza finanziaria tra i risparmiatori e l’esigenza di maggiore trasparenza favoriscono una graduale evoluzione delle preferenze: sempre più persone riconoscono il valore di una consulenza indipendente, basata su competenza e assenza di conflitti di interesse. Tuttavia, il percorso verso una piena diffusione di questo modello è ancora in corso e richiede tempo, impegno e informazione. Clicca qui e approfondisci i vantaggi di una consulenza indipendente.

È un cambiamento culturale, che riflette la crescente attenzione verso un approccio etico e imparziale alla gestione del patrimonio. I primi mesi del 2025 confermano il trend espansivo: ad aprile risultano 778 consulenti finanziari autonomi e 94 SCF, in crescita rispetto alla fine del 2024.

Nella tabella seguente i dati puntuali dell’evoluzione del settore:

Tabella consulenza indipendente

Questi dati dimostrano come la consulenza finanziaria indipendente, pur rappresentando ancora una minoranza numerica rispetto al modello tradizionale, stia assumendo un ruolo sempre più rilevante nel panorama italiano. La crescita costante degli iscritti, l’età media più bassa e il crescente numero di nuove domande di iscrizione testimoniano l’evoluzione del settore verso una consulenza più trasparente, etica e allineata agli interessi dei clienti.

 

In sintesi, la cultura finanziaria non è solo conoscenza: è consapevolezza, controllo e libertà. Chi comprende come gestire e valorizzare il proprio patrimonio vive con maggiore serenità e autonomia, senza delegare scelte decisive a logiche di vendita o a interessi terzi.

Decidere di affiancarsi a un consulente finanziario indipendente significa scegliere un approccio professionale e trasparente, libero da conflitti di interesse, che mette al centro esclusivamente il tuo obiettivo e non il profitto di una banca o di una rete. È ciò che distingue chi sceglie di governare con consapevolezza il proprio futuro. Non si tratta di una semplice consulenza, ma di un percorso condiviso per costruire solide basi economiche e scelte finanziarie coerenti con i propri obiettivi di vita.

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