03 Febbraio 2025

Polizze assicurative e pianificazione successoria: strategie per HNWI

Nell’ultimo articolo abbiamo parlato delle novità introdotte in materia di successioni e donazioni dal Decreto Legislativo 139/2024, entrato in vigore il 1°gennaio 2025, e si è fatto cenno ad alcuni asset, come le polizze vita, che offrono interessanti vantaggi fiscali se inseriti in una strutturata strategia di pianificazione successoria.  Di seguito vedremo quali siano questi vantaggi e a cosa prestare attenzione.

 

Pianificazione successoria per gli High Net Worth Individuals

In un contesto in cui il patrimonio ereditario è sempre più articolato, soprattutto per gli High Net Worth Individuals (HNWI), la riforma in materia di successioni sottolinea l’importanza di una pianificazione consapevole e strategica.

Gli HNWI, con patrimoni superiori a 1 milione di dollari, e gli Ultra-HNWI, con ricchezze investibili oltre i 30 milioni di dollari, necessitano di strumenti avanzati e di una consulenza specializzata per gestire correttamente il passaggio generazionale e preservare il valore degli asset.

Di conseguenza, figure come i consulenti finanziari indipendenti diventano indispensabili per affrontare al meglio il nuovo quadro normativo, assicurando una corretta allocazione in vita delle risorse finanziarie del disponente, al fine di massimizzarne il rendimento e ridurre ai minimi i costi di gestione di un futuro passaggio generazionale.

 

Holding di Famiglia, Società Semplici, Patto di Famiglia, Trust e Polizze Assicurative sono alcuni degli strumenti a disposizione utili a soddisfare la necessità di pianificazione successoria: questi, se correttamente combinati tra loro, permettono un’efficace e corretta gestione di questo delicato passaggio.

 

Se Holding, Patto di Famiglia ovvero Trust necessitano l’intervento di più professionisti, tema a parte sono le polizze vita e in particolare quelle di Private Insurance, riservate alla clientela HNW, che affronteremo di seguito.

Le polizze vita sono prodotti assicurativi che, a fronte del pagamento di un premio, assicurano al beneficiario designato un capitale o una rendita. Se correttamente strutturate dal punto di vista patrimoniale, grazie al supporto di un consulente finanziario, le polizze presentano diversi vantaggi in fase di pianificazione successoria:

  • Esenzione fiscale: le polizze vita, al pari dei Titoli di Stato, non sono soggette all’imposta di successione e non influiscono sul calcolo della franchigia;
  • Tassazione differita delle plusvalenze: le plusvalenze maturate durante la vita del contratto non sono tassate fino al momento del riscatto o del pagamento ai beneficiari. Ciò consente il reinvestimento di tutti rendimenti ottenuti nel tempo, facendo sì che anche questi generino ulteriori guadagni (capitalizzazione composta);
  • Libertà nella scelta dei beneficiari: il contraente può designare i singoli beneficiari e modificarli in qualsiasi momento con una semplice comunicazione scritta alla compagnia, senza la necessità dell’intervento di un notaio.
  • Recupero del capitale: il contraente ha la possibilità di ritirare in tutto o in parte i fondi investiti nella polizza al netto delle eventuali penali di estinzione anticipata;
  • Opzione di decumulo: la quale permette di programmare il trasferimento del patrimonio agli eredi e, al contempo, di ottenere un flusso annuale di reddito finché si è in vita parametrato al capitale rivalutato detenuto in polizza.

 

Tuttavia, è fondamentale distinguere tra la struttura assicurativa della polizza, che in quanto tale garantisce i vantaggi sopra descritti, e il contenuto finanziario della stessa, che incide invece sul rendimento.

I costi della componente assicurativa della polizza sono generalmente costi di ingresso, costi di uscita (variabili e solitamente decrescenti con il tempo) e commissioni di gestione annue.

Oltre al costo annuale della polizza, in quanto prodotto assicurativo offerto dalla compagnia di assicurazione, vi è il costo dei prodotti finanziari sottostanti la polizza.

Gli elevati costi e la scarsa efficienza delle componenti in cui spesso viene investito il capitale potrebbero essere tali da vanificare in parte i vantaggi offerti dello strumento, per questo bisogna prestare attenzione al contenuto finanziario.

 

Nelle polizze retail il contenuto finanziario è solitamente uguale per chiunque sottoscriva il prodotto, mente nel caso di polizze di private insurance, create appositamente per grandi patrimoni, è possibile creare un fondo interno dedicato.

Questo fondo si traduce in un portafoglio estremamente personalizzato per il singolo contraente, che avrà quindi un certo livello di discrezionalità nella scelta della composizione finanziaria della propria polizza a patto che gli asset scelti siano coerenti con il profilo di rischio delineato nel questionario di valutazione dell’adeguatezza.

È necessario, tuttavia, prestare attenzione all’influenza che il contraente potrebbe esercitare sul gestore poiché, qualora le direttive impartite dovessero superare i limiti della mera indicazione di una strategia di investimento e tradursi in un controllo effettivo sulle scelte di gestione del fondo interno dedicato, la polizza di private insurance potrebbe essere riqualificata come gestione patrimoniale dalle autorità di vigilanza e ciò cambierebbe radicalmente il suo trattamento normativo e fiscale, perdendo così i vantaggi elencati in precedenza.

 

Affidarsi a un consulente finanziario indipendente è fondamentale per strutturare una polizza vita che integri al meglio protezione assicurativa ed efficienza finanziaria.

Una corretta pianificazione successoria richiede strumenti adeguati a garantire il corretto trasferimento del patrimonio, ottimizzazione fiscale e tutela dei beneficiari, senza incorrere in inefficienze o costi eccessivi. Un consulente indipendente, libero da conflitti d’interesse, può affiancare il Cliente nella scelta delle soluzioni più adatte in base agli obiettivi patrimoniali e garantendo il giusto equilibrio tra flessibilità, rendimento e protezione del capitale.

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