28 Novembre 2023

27/11/2023 – Idrogeno: preoccupano i costi di produzione

L’idrogeno è considerato una delle alternative più promettenti per sostituire i combustibili fossili. Negli anni sono molti i progetti nati con l’obiettivo di sviluppare tecnologie in grado di estrarre l’idrogeno, di trasportarlo e di stoccarlo, tuttavia, la produzione su larga scala di questo elemento non ha ancora trovato una soluzione adeguata. Nel corso dell’ultimo anno le ricerche e gli investimenti hanno subito un ulteriore rallentamento a causa soprattutto dei costi di produzione, ad oggi, l’ostacolo maggiore tra i tanti ancora da superare, come le incertezze regolatorie e normative sugli standard di sicurezza.

In particolare, il costo di produzione dell’idrogeno verde, cioè quello ricavato con energia rinnovabile, ha subito negli ultimi dodici mesi forti aumenti, compresi tra il 30% e il 65%. I dati derivano da uno studio condotto dalla società Mc Kinsey, su richiesta dell’Hydrogen Council, l’organizzazione internazionale fondata nel 2017 in occasione del World Economic Forum di Davos, con l’intento di accelerare gli investimenti nello sviluppo e commercializzazione dell’idrogeno. Le cause degli aumenti sono da imputare ai rincari subiti dall’energia rinnovabile e dal prezzo degli elettrolizzatori, i macchinari che estraggono le molecole di idrogeno dall’acqua separandole in modo pulito dall’ossigeno, oltre all’aumento del costo del denaro. Secondo altre analisi condotte da Boston Consulting Group, negli ultimi due anni le prospettive per il settore sono peggiorate soprattutto per l’idrogeno verde europeo: nel 2021 le stime del consensus indicavano che i costi di produzione sarebbero dovuti scendere, in Europa, sotto i 3€ al chilogrammo a fine decennio mentre, con i dati attuali, le attese sono di costi tra i 5€ e gli 8€ al chilogrammo, un livello che necessiterebbe di sussidi governativi di gran lunga superiori rispetto a quelli attualmente destinati.

Le difficoltà riscontrate nello sviluppo di questo settore non hanno sicuramente dato fiducia agli investitori. Uno dei principali indici di mercato, il “Solactive Hydrogen Economy Index NTR” (indice che include 27 società attivamente impegnate nella produzione, trasporto e immaginamento dell’idrogeno), infatti, mostra un andamento negativo fin dalla sua data di lancio del 10 febbraio 2021. L’aumento dei costi dell’ultimo anno non ha certo migliorato la situazione: come riportato nel grafico sottostante, da novembre 2022 ad oggi, l’indice ha lasciato sul terreno il 15,96% (in euro). Il futuro incerto non permette agli investimenti di decollare e, senza una flessione dei costi di produzione nel breve periodo, sarà complicato invertire la tendenza.

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